La raccolta delle piante spontanee è legata da sempre a figure femminili, assi portanti sia per l’espletamento di mansioni pratiche richiedenti cura, attenzione ed esperienza, sia per la valorizzazione di una “cultura erboristica” fatta di studio, ricerca, formazione e confronto. Come Trotula De Ruggiero, medico salernitano, che nell’ XI secolo fece parte della Scuola Medica Salernitana, provincia che vanta tutt’oggi figure versatili che uniscono prontezza fisica, devozione al lavoro e competenze cognitive. Alle figure maschili restavano confinate le attività legate alla farmacia. Anticamente, il compito di lavare i panni al fiume spingeva le donne a percorrere lunghi tratti di campagna e quindi, naturalmente, ad approvvigionarsi di piante spontanee. Nel Cilento trovavano timo, elicriso, finocchio selvatico, menta, olivo, lentisco, rosmarino, solo alcune delle piante tipiche della macchia mediterranea, che con le loro proprietà officinali contribuiscono alla salute e al benessere dell’organismo.

Saper riconoscere le piante selvatiche era una delle abilità fondamentali appannaggio riservato alle donne, che ne curavano anche l’attento utilizzo nella preparazione dei cibi. L’osservazione le indusse a selezionare erbe utili a ricavare unguenti, come per l’elicriso e l’iperico, tuttora in uso.

La raccolta delle piante spontanee è ancora oggi legata, in particolare nel Cilento, ad un utilizzo alimentare. Pietanze che, mescolando spirito pratico, versatilità e tradizioni, rivivono grazie a una nuova visione e a una meticolosa ricerca del sano applicata ai bisogni primari e alle consuetudini più comuni. Ecco come un numero crescente di fruitori, locali ed esterni, partecipano a eventi conoscitivi del mondo botanico, riscoprendo nell’ambiente le quintessenze della dieta mediterranea.

Se restituiamo al termine donna l’accezione latina di “domina”, cioè “padrona”, è facile scorgere nelle veraci figlie, spose… madri e nonne cilentane (e non solo) la tempra di chi, con le risorse della terra, appagavano palato e salute, gusto e benessere, in una logica ecosistemica di raro pregio e incontaminata semplicità. È forse proprio in questo assioma la sintesi di quello che potrebbe essere il futuro riservato a questo settore: recupero della tradizione e sviluppo tecnologico, nuove tecniche farmaceutiche unite a un’antica sapienza tramandata per linea matriarcale e coltivata da giovani donne che ancora oggi lavorano per tenerla in vita.
Riconoscerle, raccoglierle, per la protezione e l’accudimento dei figli: le donne hanno affinato e sviluppato capacità visive, olfattive e gustative di selezione sugli elementi naturali fin dai primordi, per assurgere alla pubblica ammirazione ai tempi di Livia Drusilla (58 a.C. – 29 d.C.), moglie dell’imperatore Ottaviano Augusto, che nella sua villa di Prima Porta a Roma diede prova di una grandissima cultura botanica e fu uno dei massimi e noti esempi femminili di vicinanza al mondo delle specie aromatiche e officinali.
Come attualizzare il legame fra tradizione femminile e specie aromatiche?  È possibile contestualizzare ai giorni nostri un ruolo antico per le donne, che ha radici lontanissime nella conoscenza e nell’utilizzo delle erbe?
La necessità di specializzazione e qualificazione del lavoro agricolo può, senza dubbio, passare attraverso una conoscenza più approfondita delle erbe officinali, sviluppando il legame che è rimasto attuale, fra la raccolta delle parti delle piante spontanee e il lavoro femminile, sostenendo cooperative o società al femminile, per la capacità insita nella natura femminile nel saper cogliere con delicatezza le parti di piante alla giusta maturità balsamica.
Quale può essere lo step successivo? Collegare questo primo anello della filiera a diverse applicazioni e innovazioni, e a progettualità come CAPRINI ERBOSI, dal momento che quote di mercato sempre più consistenti in agricoltura riguardano l’utilizzo di erbe o altri prodotti per farmaci omeopatici o per la cosmesi, sfruttando quindi con parsimonia antica e indirizzo moderno, la sempre più pronunciata sensibilità al consumo di prodotti di origine naturale.

Categorie: News