Ci prendiamo un po’ di spazio per condividere con voi le parole dei nostri partner sulla loro esperienza in CAPRINI ERBOSI.

Partiremo dal Capofila CREA Zootecnia e Acquacoltura, sede di Bella (PZ) (per maggiori informazioni www.crea.gov.it/web/zootecnia-e-acquacoltura).

Quest’oggi lasciamo spazio alle parole della dott.ssa Lucia Sepe, Responsabile per il Capofila.

Dott.ssa Lucia Sepe: Lavorare in un partenariato pubblico/privato, cosa ne pensi?

L’esperienza con CAPRINI ERBOSI è nata proprio da un input di un’azienda privata, entrata poi nel partenariato. Nel caso del nostro progetto di ricerca, la richiesta di innovazione è arrivata da questa azienda del settore lattiero-caseario, che portava una precisa richiesta di diversificare la produzione.

In questo senso, la collaborazione pubblico/privato ha dato la possibilità di mettere insieme le idee, di far incontrare richiesta di innovazione e innovazioni già pronte, dalle quali partire.

La ricerca è un percorso con tante diramazioni, in continuo sviluppo. Personalmente ritengo che la collaborazione tra pubblico e privato sia preziosa; la ricerca applicata non può essere scollata dalla realtà e ha bisogno del dialogo con le aziende, che a mio parere è indispensabile per renderla proficua ed efficace per l’innovazione.

Spesso le aziende hanno il desiderio e l’esigenza di diversificare e si rivolgono al nostro mondo, sapendo di poter attingere a un serbatoio di innovazioni e idee già spendibili e ulteriormente sviluppabili. 

Dall’altro lato, l’esperienza dei privati può essere di grande aiuto al nostro settore perché attinge direttamente dal mondo dei consumatori, alimentando la ricerca con continui spunti. Inoltre, le aziende private partecipano con le proprie risorse e idee, ma lavorando a un livello di real scale, forniscono alla ricerca tutte le informazioni utili che derivano dai passaggi di sperimentazione in campo.

CAPRINI ERBOSI, quali gli aspetti positivi da sottolineare?

Il primo a cui penso è lavorare in un gruppo eterogeno, che è di per sé momento di stimolo, arricchimento e crescita, anche se a volte non è facile capirsi perché i linguaggi sono diversi. Un altro aspetto positivo è l’energia scaturita lavorando insieme, anzitutto per focalizzare gli obiettivi, coniugando quelli individuati dal mondo della ricerca e quelli del mondo imprenditoriale negli obiettivi specifici, ed infine per conseguire i risultati.

Parliamo del ruolo degli enti di ricerca

Il ruolo a mio parere è quello di mettere a disposizione il proprio know-how scientifico e le capacità progettuali per sviluppare proposte che rispondano alle esigenze di innovazione del mondo operativo e, allo stesso tempo, siano attente alle tendenze del mercato. In questo impegno, il partner pubblico ha il compito di mantenere sempre il focus a 360° sull’obiettivo generale e contemporaneamente non allontanarsi dagli obiettivi specifici individuati. Per conseguire i risultati, l’ente di Ricerca mette a punto piani sperimentali specifici, attraverso prove sperimentali e test, e i risultati ritenuti applicabili saranno poi validati presso le aziende partner.

CAPRINI ERBOSI, quale strategia per non disperdere il lavoro di un triennio?

Il triennio è volato se consideriamo che più di dodici mesi sono stati quasi congelati dalla pandemia. Al netto di questo incredibile periodo, il lavoro è stato ed è tuttora molto intenso, cadenzato dalle stagioni; sì, perché sia le erbe officinali sia le capre allevate in sistema semi-intensivo hanno i loro tempi legati al ritmo stagionale: lo sviluppo primaverile, la fioritura, i parti e dunque la lattazione.

Nell’anno appena concluso si è potuto portare risultati concreti al grande pubblico, penso al Salone del gusto di Torino, una prova del fuoco che consideriamo superata e che apre a incoraggianti prospettive per i nostri risultati.

In questa fase sicuramente la comunicazione e il coinvolgimento di imprese del settore sono le chiavi di volta per non disperdere i risultati raggiunti. Le pubblicazioni scientifiche sono necessarie, è vero, ma quello che conta è il trasferimento dei risultati agli operatori (gli stakeholder).  

I risultati li possiamo considerare un modello che può essere applicabile e replicabile anche in altri contesti regionali ed extra regionali. 

Ristorazione e distribuzione sono il nostro obiettivo di comunicazione per quanto riguarda i risultati ottenuti sui formaggi e, nel caso dei cosmetici, anche il mondo alberghiero è fortemente interessato ai prodotti che abbiamo messo a punto e che hanno una correlazione specifica con il territorio. Non possiamo trascurare, infine, la comunicazione verso le scuole professionali di settore, ove incontreremo i futuri operatori e, speriamo, imprenditori. Futuro significa ricerca e innovazione, innovazione è futuro.

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